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La commissione Via-Vas approva il Ponte sullo Stretto “con prescrizioni”: che cosa significa

L’organismo del Ministero dell’Ambiente ha dato parere positivo all’opera prescrivendo una serie di modifiche, non solo di natura ambientale, da apportare in fase di progetto esecutivo.

La Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale del Ponte sullo Stretto, rinnovata a luglio 2024 con la nomina di dodici componenti da parte del ministro dell’Ambiente (Mase), si è pronunciata positivamente sulla compatibilità ambientale del progetto, “con prescrizioni, cioè nel rispetto di condizioni ambientali che dovranno essere ottemperate nella fase della presentazione del progetto esecutivo.

Impatto ambientale Ponte sullo Stretto: le misure tecniche da rispettare

La Commissione ha indicato una serie di misure tecniche che dovranno essere rispettate in fase di esecuzione dell’infrastruttura, relative non solo all‘ambiente naturale, terrestre, marino ed agricolo, ma anche alla progettazione di dettaglio per le opere a terra, alla cantierizzazione, alla gestione delle materie, agli approvvigionamenti e ai rischi di rumore e vibrazioni.

Il parere arriva dopo una serie di richieste di chiarimenti tecnici (239 obiezioni) da parte della precedente commissione Via-Vas del Mase, scaduta a maggio, in merito alla documentazione presentata dalla Società Stretto di Messina, committente dell’opera. Le obiezioni avevano riguardato le procedure di Via, la valutazione di incidenza, il piano di utilizzo delle terre e le verifiche di ottemperanza; l’impatto dell’opera sull’ambiente e alla sua realizzazione; l’analisi dei costi-benefici con la richiesta di meglio chiarire il “contesto sociale, economico, politico e istituzionale in cui si cala il progetto” e i costi di mantenimento dell’opera con la “richiesta di specificare meglio la tipologia e varietà di costi di investimento, manutenzione e gestione dell’opera“.

Dalla Commissione Via-Vas al Cipess: le prossime tappe

La “pratica” del Ponte sullo Stretto, con il parere definitivo della Commissione tecnica Via-Vas, passa ora all’esame del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), che dovrà, tra l’altro, affrontare la questione della mancata certificazione anti-sismica da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e del divieto di edificazione sulle faglie sismiche previsto da una circolare della Protezione civile.

fonte Tecknoring

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