Ha rivoluzionato il mondo dei computer, ha cambiato il modo in cui ascoltiamo musica, usiamo il telefonino o leggiamo il giornale, ha fatto tendenza col motto “Think Different”: Apple compie 40 anni con un percorso da gigante che, partito da un garage californiano, l’ha portata a diventare regina della Silicon Valley e oggi paladina della privacy in un braccio di ferro con l’Fbi destinato a fare storia.
Il primo aprile 1976 Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne fondano in un garage di Los Altos la Apple Computers, piccola compagnia che a distanza di quattro decenni sarebbe diventata la più grande azienda del mondo per valore di mercato, il cui scettro solo da pochissimo le è stato scippato dalla rivale Alphabet (società “ombrello” cui fa capo Google).
Il primo computer, l’Apple I, vede la luce l’1 aprile del 1977. Nel 1980 la società si quota in Borsa e il vero successo arriva nel 1984: il 24 gennaio viene lanciato il Macintosh, un apparecchio tuttora esposto al MoMa di New York. A ricordare i prodotti e gli slogan che hanno scandito l’evoluzione della Mela Morsicata un video a ritmo psichedelico intitolato “40 anni in 40 secondi” proiettato da Apple la settimana scorsa nell’evento per il lancio dell’iPhone SE.
Quattro decenni scanditi da molti successi – come il primo computer personale, l’Apple II, l’iPod e la rivoluzione iPhone e iPad – fino all’ultimo grande traguardo: un miliardo di dispositivi Apple attivi in tutto il mondo. Ma i “flop” non sono mancati: il primo portatile Lisa o il palmare Newton, quest’ultimo troppo in anticipo sui tempi nel “lontano” 1993. Una storia andata di pari passo a quella del suo genio indiscusso, Steve Jobs: dopo il momento d’oro iniziale la rottura nel 1985 e poi il rientro trionfale in Apple nel 1996. Un momento in cui i profitti dell’azienda sono alle stelle anche grazie al suo carisma. Strappato al suo periodo più creativo da un tumore al pancreas, nel 2011, con la morte di Jobs si chiude un’epoca anche per la Mela Morsicata.
Il primo nuovo prodotto dell’era firmata Tim Cook arriva solo qualche anno dopo, a fine 2014, con il sipario che si alza sull’Apple Watch. Il dichiarato obiettivo è inaugurare “un nuovo capitolo” della storia della compagnia. Sul piano di prodotti e servizi le sfide odierne si giocano proprio sul terreno della tecnologia indossabile, ma anche dei servizi come i pagamenti “mobile”, lo streaming, l’editoria. E secondo “rumors” anche della realtà virtuale e delle vetture elettriche. Cupertino ha iniziato a diversificare parecchio la sua offerta: anche se è una compagnia che vale oltre 700 miliardi di dollari l’ultima trimestrale ha acceso un campanello d’allarme dovuto al rallentamento delle vendite degli iPhone, da sempre il gioiello di casa. Di fatto il prodotto che ha consentito alla Apple di uscire da un mercato di nicchia per diventare fenomeno globale.
In 40 anni Apple ha combattuto battaglie legali importanti, dalle guerre per i brevetti ai contenziosi col fisco. L’ultimo braccio di ferro con l’Fbi, su privacy e informazioni criptate dell’iPhone del killer di San Bernardino. Una vicenda sulla quale, nonostante lo sblocco del dispositivo effettuato dalle autorità, la parola “fine” è ancora da scrivere.