Consiglio Nazionale Ingegneri: ‘bisogna incrementare i corsi di formazione, anche a distanza’.
Il 53% degli professionisti dell’antincendio, iscritti negli elenchi del Ministero dell’Interno, sono ingegneri; tuttavia più del 69%, a meno di un anno dalla scadenza dell’obbligo di aggiornamento, non ha frequentato neanche un ora.
Questi alcuni dati che emergono dall’analisi effettuata dal gruppo di lavoro sicurezza del Consiglio Nazionale Ingeneri (CNI) in base ai dati degli elenchi dei professionisti antincendio, con i relativi crediti formativi maturati, dei Vigili del Fuoco (VdF).
Professionisti antincendio: formazione e aggiornamento
Nella circolare del CNI vengono sintetizzate le analisi circa la distribuzione dei professionisti antincendio per categorie professionali, gli eventi formativi erogati da Ordini e Collegi su base nazionale e provinciale, il numero di iscritti e le ore di aggiornamento maturate.
Dall’analisi emerge che “gli ingegneri rappresentano la maggioranza assoluta degli iscritti (53%) con una tendenza all’aumento nel tempo: nel 2011 gli iscritti erano 43232 e a settembre 2015 risultavano essere 46851”.
Emerge inoltre l’incremento nel tempo degli eventi formativi organizzati dai vari ordini, con particolare impegno da parte degli ingegneri. L’analisi mette in luce come siano le categorie degli ingegneri e dei periti industriali le più assidue nell’organizzazione e nella frequenza dei corsi di aggiornamento.
Tuttavia secondo il CNI “tutte le categorie professionali prevedono di non riuscire a soddisfare la richiesta di tutti gli iscritti”; per gli Ingegneri questa evidenza rende necessario analizzare le fattibilità di erogazione di eventi anche in modalità a distanza (FAD).
Professionisti antincendio: crediti formativi
Il DM 05/08/2011 e la circolare VVF 7213/2012, regolando la formazione e l’aggiornamento per i professionisti che si occupano di prevenzione incendi, prescrivono che per il mantenimento dell’iscrizione negli elenchi del Ministero dell’Interno sia necessario che gli iscritti frequentino corsi di aggiornamento della durata complessiva di almeno 40 ore nell’arco di 5 anni.
Dall’analisi CNI emerge che la fascia d’età più aggiornata è quella tra i 36 e i 55 anni, anche se solo il 2,2% degli ingegneri ha già completato le 40 ore di aggiornamento obbligatorio.
Inoltre il 69,2% non ha frequentato nemmeno un’ora di aggiornamento, anche se il dato varia considerevolmente tra le varie regioni; in Veneto e Liguria infatti circa il 25% ha frequentato almeno 20 ore di aggiornamento.
Per il Consiglio nazionale Ingeneri “la consistenza percentuale di ingegneri che, ad un anno dalla scadenza del quinquennio di riferimento, non ha registrato alcun credito formativo rappresenta la conferma che una quota significativa di ingegneri iscritti agli elenchi non svolge attività di prevenzione incendi, ovvero intende abbandonare questa disciplina.
Infatti il CNI prevede che circa il 40-50% degli ingegneri iscritti negli elenchi del Ministero dell’Interno non soddisfarà l’obbligo di aggiornamento.
La circolare però sprona i vari Ordini degli ingegneri ad incrementare ulteriormente l’offerta formativa in vista della scadenza del quinquennio di riferimento (27 agosto 2015).